Miomectomia
I MIOMI UTERINI
I miomi (o fibromi o leiomiomi) dell’utero sono frequenti tumori benigni costituiti da tessuto muscolare liscio; si riscontrano nel 20-25% delle donne in età riproduttiva. Il rischio di miomi aumenta per fattori riproduttivi e ormonali riconducibili alla esposizione intensa e prolungata ad estrogeni (non parità, menarca precoce, uso di contraccettivi orali combinati, obesità), predisposizione genetica e fattori ambientali.
CLASSIFICAZIONE E DIAGNOSI
A seconda della localizzazione, i miomi possono essere: sottomucosi (10%), quando sporgono nella cavità uterina; intramurali (70%), quando si sviluppano nello spessore della parete uterina (miometrio); sottosierosi (20%), quando si sviluppano esternamente alla parete uterina. Secondo la più recente classificazione della FIGO i miomi possono essere distinti in diverse categorie (dal tipo 0 al tipo tipo 8), sulla base di ogni tipo di loro localizzazione.
I miomi uterini causano menorragia (sanguinamento mestruale abbondante, prevalente nei miomi sottomucosi), dismenorrea (mestruazioni dolorose), infertilità, outcomes ostetrici sfavorevoli (fallimento impianto embrionario, aborti ricorrenti) in relazione alla loro sede e dimensione.
L’ecografia pelvica transvaginale consente la diagnosi e fornisce informazioni importanti per una corretta valutazione prechirurgica, come le dimensioni del mioma. L’ecografia 3D e la sonoisterografia consentono di definire in maniera più accurata la topografia e le dimensioni dei fibromi.
La RMN è un esame di completamento, specialmente in caso di miomi multipli o nei casi di difficile esecuzione della tecnica ecografica (es. pazienti obese). L’isteroscopia consente di definire le caratteristiche dei miomi sottomucosi e la valutazione perilesionale ed endocavitaria (endometrio circostante la lesione, eventuale patologia uterina concomitante).
L’INTERVENTO DI MIOMECTOMIA LAPAROSCOPICA
La miomectomia è la procedura chirurgica di rimozione dei miomi uterini. La miomectomia è preferibile all’isterectomia in caso di desiderio di prole poiché consente di preservare l’utero. La miomectomia laparoscopica è una tecnica chirurgica mini-invasiva. Richiede incisioni di piccole dimensioni (da 5 a 10 mm), con conseguenti cicatrici poco visibili, sull’addome. Le incisioni consentono l’ingresso degli strumenti chirurgici nella cavità addominale e l’estrazione dei pezzi operatori dopo l’enucleazione.
Nella cavità addominale si insuffla gas (in genere CO2) per la visualizzazione e mobilità del sito chirurgico. Gli strumenti chirurgici includono un cavo ottico munito di videocamera per la visione dettagliata della regione da operare. Il chirurgo osserva il quadro endoscopico su un monitor. Tecniche di virtual reality consentono di localizzare i miomi e seguire dinamicamente la topografia real-time durante la procedura chirurgica, per massimizzare la precisione dell’atto chirurgico.
La rimozione dei miomi uterini è indicata in caso di manifestazioni cliniche (segni, sintomi o complicanze) refrattarie a terapia medica: sanguinamento uterino anomalo; dolore pelvico cronico; sintomi da compressione; infertilità. La miomectomia consente il controllo dei disordini del flusso mestruale (menorragia, dismenorrea) e delle complicanze (anemia refrattaria a trattamento farmacologico, poliabortività, fallimento tecniche di PMA) legate alla patologia.
PRIMA DELL’INTERVENTO
Prima dell’intervento chirurgico la paziente pratica elettrocardiogramma, esami ematochimici, radiografia del torace standard ed eventuali ulteriori esami per la corretta definizione del rischio anestesiologico.
Prima della miomectomia laparoscopica è possibile l’eventuale profilassi anti-allergica in caso di ipersensibilità individuale a farmaci e la sospensione di farmaci anticoagulanti, secondo prescrizione anestesiologica, previo counselling con la paziente.
Prima dell’intervento possono essere prescritti farmaci (GnRH-R modulatori, progestinici), per ridurre il sanguinamento e le dimensioni del fibroma, migliorare il profilo marziale e gli outcomes chirurgici. La terapia medica è personalizzata in base alla paziente.
DOPO L’INTERVENTO
Con la tecnica laparoscopica, la degenza ospedaliera è di 24 – 48 ore. Il recupero completo avviene dopo 2 o 3 settimane dall’intervento. Il decorso post-operatorio varia in base:
- alla tecnica utilizzata;
- alla soggettività della paziente.
Si consiglia, comunque, di evitare sforzi eccessivi nelle settimane successive all’operazione.