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Cerchiaggio Cervicale

INSUFFICIENZA CERVICALE

La cervice uterina, o collo dell’utero, ha un ruolo molto importante per il mantenimento della gravidanza e durante il travaglio di parto. Nella gravidanza fisiologica, la cervice uterina è stabile e non si modifica sostanzialmente durante le prime 28-30 settimane di gestazione. Tende pertanto a rimanere chiusa e lunga.
 
In alcuni casi (circa 1 su 1000), modificazioni del collo dell’utero (dilatazione e accorciamento del canale cervicale) avvengono precocemente, nel secondo trimestre di gravidanza, spesso in assenza di contrazioni uterine, risultando nella così detta “insufficienza” o “incompetenza cervicale”. Questa condizione, causata da molteplici fattori, acquisiti o congeniti, è responsabile di aborto e di parto prematuro.
 
La diagnosi di insufficienza cervicale, pertanto, si basa sull’anamnesi ostetrica, con presenza di aborto tardivo e/o parto prematuro e sulla valutazione ecografica della cervice uterina mediante ecografia transvaginale.
 
La valutazione della cervicometria è consigliata a partire dalla 16° settimana di gestazione.
Il raccorciamento precoce della cervice (cervicometria <25mm) o la dilatazione anomala della stessa (es. funneling) prima delle 24° settimane, può indicare che la gravidanza è a rischio di parto prematuro.
In questi casi, si rende necessario un monitoraggio personalizzato della gestante e una corretta terapia medica (es. progesterone) e talvolta anche chirurgica (cerchiaggio cervicale).

CERCHIAGGIO CERVICALE

Il cerchiaggio cervicale consiste in una tecnica chirurgica mediante la quale si applica una piccola sutura intorno alla cervice uterina, allo scopo di mantenerla chiusa. Il raccorciamento cervicale, da solo, non è un’indicazione al cerchiaggio. Infatti, tale operazione è indicata soprattutto nei casi più a rischio, come nel caso di paziente con tre o più aborti o parti pretermine (cerchiaggio preventivo), oppure in caso di presenza di una ridotta cervicometria associata a un pregresso parto pretermine (cerchiaggio ultrasound-based), o in caso di dilatazione da insufficienza cervicale nel secondo trimestre di gravidanza (cerchiaggio di emergenza).

Tale tecnica chirurgica viene effettuata sotto anestesia (spinale o generale), in genere in regime di day surgery.

PRIMA DELL’INTERVENTO

Prima del cerchiaggio cervicale si pratica l’ecografia per valutare la vitalità fetale, confermare l’epoca gestazionale, ed escludere eventuali anomalie fetali. Prima dell’intervento viene in genere effettuata la profilassi antibiotica, e talvolta vi è indicazione anche alla somministrazione di un farmaco, l’indometacina, che mantiene più lungo il collo dell’utero per circa 24 ore, permettendo un intervento più agevole per l’operatore.

L’INTERVENTO DI CERCHIAGGIO CERVICALE

L’intervento di cerchiaggio cervicale consiste nella applicazione di una sutura sul collo dell’utero per prevenirne l’accorciamento e la dilatazione. L’intervento viene eseguito per via transvaginale.

Il cerchiaggio transaddominale viene invece effettuato in quei rari casi in qui è già fallito in precedenza un cerchiaggio transvaginale. L’intervento chirurgico dura circa 20 minuti e può essere eseguito in anestesia generale o locoregionale.

DOPO L’INTERVENTO

La procedura può essere eseguita in regime di day surgery o con ricovero ordinario. La donna può tornare alle attività quotidiane con brevi tempi di recupero. È consigliato il riposo ma non l’allettamento assoluto.

RIMOZIONE DEL CERCHIAGGIO

Il cerchiaggio viene rimosso alla 36-37ma settimana di amenorrea o prima in caso di travaglio di parto, sanguinamento, o rottura delle membrane amniocoriali.