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Metroplastica

LE MALFORMAZIONI UTERINE

Le anomalie congenite del tratto genitale femminile sono alterazioni anatomiche che possono riguardare utero, cervice e vagina; riguardano fino a 1 donna su 15 nella popolazione generale e 1 su 6 nelle donne con abortività ricorrente. Le manifestazioni cliniche più frequenti sono le mestruazioni dolorose (dismenorrea), i dolori durante i rapporti sessuali (dispareunia) e il dolore pelvico cronico.

Le malformazioni dell’utero possono causare infertilità, aborti ricorrenti e complicanze ostetriche (parto prematuro, restrizione di crescita fetale, anomalie di presentazione fetale, con maggiore rischio di ricorso al taglio cesareo).

CLASSIFICAZIONE ESGE/ESHRE 2013

Il Professore Di Spiezio Sardo ha partecipato all’elaborazione del nuovo sistema di classificazione delle anomalie congenite delle vie genitali femminili, insieme ad un gruppo di esperti (CONUTA group, “CONgenital UTerine Anomalies”) istituito dalla Società Europea di Ginecologia Endoscopia (ESGE) e dalla Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE) nel 2013.

Nella classificazione ESHRE/ESGE 2013, le anomalie uterine, che sono quelle più frequenti, sono distinte da quelle vaginali e cervicali.

Le malformazioni uterine comprendono:

U1: Utero dismorfico: cavità uterina ristretta a causa dell’ispessimento delle pareti laterali (utero a T), talvolta associata ad una indentatura fundica (utero a Y)
a. a T
b. infantile
c. altro (a Y)

U2: Utero setto: profilo uterino esterno normale e indentatura fundica, definita setto, che può dividere parzialmente o completamente la cavità uterina, oltre che, in alcuni casi, cervice e/o vagina
a. parziale
b. competo

U3: Utero bicorporale
a. parziale
b. completo
c. bicorporale settato

U4: Emi-utero
a. con cavità rudimentale
b. senza cavità rudimentale

U5: Aplasia uterina

U6: Malformazioni non altrimenti classificate

L’ecografia pelvica tridimensionale (USG-3D) consente uno studio dettagliato del profilo esterno dell’utero, evitando il ricorso alla laparoscopia, e un’ottimale valutazione pre-chirurgica.
L’isteroscopia ha un ruolo complementare all’ecografia pelvica 3D nella diagnosi delle malformazioni uterine.
In casi eccezionali, come per malformazioni complesse, può essere richiesta una risonanza magnetica (RMN) per il completamento diagnostico.

L’INTERVENTO DI METROPLASTICA

Soltanto alcune anomalie sono candidabili al trattamento di metroplastica isteroscopica, in particolare l’utero setto e l’utero dismorfico. La metroplastica isteroscopica si esegue con tecnica e strumenti diversi a seconda del tipo di anomalia; può essere eseguita in regime ambulatoriale oppure in sala operatoria con strumenti miniaturizzati, con miniresettore del diametro di 15 Fr (5 mm) o con resettore tradizionale.

L’intervento ambulatoriale può essere eseguito senza alcuna forma di analgesia/anestesia o in regime di sedo-analgesia.
In sala operatoria si preferisce una anestesia loco-regionale o una sedazione profonda.
Un gel riassorbibile viene inserito in cavità per prevenire aderenze. Al termine della procedura viene praticata generalmente un’ecografia pelvica transvaginale 3D

PRIMA DELL’INTERVENTO

L’isteroscopia operativa viene programmata generalmente durante la fase proliferativa precoce del ciclo mestruale. Non è necessario assumere farmaci prima dell’isteroscopia ambulatoriale. La sospensione di farmaci anticoagulanti e l’eventuale profilassi anti-allergica possono essere indicate prima dell’isteroscopia in sala operatoria.

Prima dell’intervento di metroplastica isteroscopica possono essere prescritti farmaci (analoghi del GnRH, estro-progestinici o minipillola), per ridurre lo spessore endometriale e il sanguinamento durante la procedura. La terapia medica è personalizzata sulla paziente.

DOPO L’INTERVENTO

Dopo l’intervento di metroplastica isteroscopica la donna ritorna alle attività quotidiane con tempi di recupero minimi (immediatamente dopo la procedura ambulatoriale; alcune ore dopo la procedura in sala operatoria).

L’isteroscopia in sala operatoria viene praticata in regime di day-surgery: la paziente viene dimessa poche ore dopo la procedura. Sono possibili lievi perdite ematiche vaginali che si risolvono spontaneamente. In base alle necessità, si può prescrivere terapia antibiotica e trattamenti locali ad azione antisettica e lenitiva sulle mucose genitali.

È consigliabile evitare rapporti sessuali per 4-5 giorni dopo la procedura, e rapporti sessuali fecondanti fino al successivo controllo, in caso in cui sia stato apposto il gel anti-aderenziale.

Viene programmato generalmente un controllo ecografico tridimensionale durante il ciclo successivo alla metroplastica isteroscopica ed un controllo isteroscopico ambulatoriale dopo 2 cicli mestruali, per rifinire e trattare un eventuale residuo, conseguente al fisiologico rimodellamento della cavità uterina.

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