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Rimozione Residui Placentari

Rimozione Residui Placentari

I RESIDUI PLACENTARI

I residui placentari o prodotti del concepimento ritenuti (RPOC) consistono in tessuto placentare o fetale che resta nell’utero dopo una gravidanza, qualunque sia l’outcome ostetrico (parto vaginale, taglio cesareo, aborto spontaneo, aborto farmacologico).

Complicano il 40% degli aborti tardivi o delle interruzioni volontarie del II trimestre di gravidanza, e l’1% delle gravidanze a termine. I sintomi includono dolore addominale, sanguinamento uterino anomalo, febbre.
La diagnosi richiede l’integrazione di ecografia pelvica transvaginale con flussimetria Doppler e isteroscopia. 

L’INTERVENTO DI RIMOZIONE DEI RESIDUI PLACENTARI

L’isteroscopia consente il trattamento sotto visione dei residui placentari, evitando le complicanze del raschiamento alla cieca, e si esegue con tecnica e strumenti diversi secondo l’esperienza e le abilità del chirurgo operatore. La procedura è sicura, precisa ed efficace.

È possibile utilizzare strumenti miniaturizzati o resettoscopi ad ansa fredda per la rimozione puramente meccanica delle lesioni. I TRDs (Tissue Removal Devices) o morcellatori intrauterini sono un’alternativa ai sistemi di elettrochirurgia e sono particolarmente indicati per l’esecuzione di questo intervento.

Se il materiale è però tenacemente adeso alla parete uterina è possibile utilizzare corrente bipolare con le dovute cautele.

PRIMA DELL’INTERVENTO

Prima dell’intervento di rimozione di residui placentari non è indicato uno specifico trattamento farmacologico.
La sospensione di farmaci anticoagulanti e l’eventuale profilassi anti-allergica possono essere indicate prima dell’isteroscopia in sala operatoria.

In caso di residuo placentare ipervascolarizzato, è possibile l’embolizzazione del vaso afferente al residuo 24h prima della rimozione isteroscopica, per ridurre il rischio di sanguinamento intraoperatorio.

DOPO L’INTERVENTO

Dopo l’intervento di rimozione dei residui placentari la donna ritorna alle attività quotidiane con tempi di recupero minimi (immediatamente dopo la procedura ambulatoriale; alcune ore dopo la procedura in sala operatoria). L’isteroscopia in sala operatoria viene praticata in regime di day-surgery: la paziente viene dimessa poche ore dopo la procedura.

Sono possibili lievi perdite ematiche vaginali che si risolvono spontaneamente. In base alle necessità, si può prescrivere terapia antibiotica e trattamenti locali ad azione antisettica e lenitiva sulle mucose genitali. Viene programmato per tutte le pazienti un controllo isteroscopico ambulatoriale a 30 giorni dalla rimozione isteroscopica di residui placentari.

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