Leep e Conizzazione
INFEZIONI DA HPV E TUMORE DELLA CERVICE UTERINA
L’infezione da HPV è la malattia sessualmente trasmessa più comune nel mondo. Nelle donne sane la auto-risoluzione dell’infezione da HPV può avvenire in 6-18 mesi. L’infezione cronica da alcuni sierotipi di HPV può evolvere a carcinoma della cervice uterina; la progressione avviene generalmente in 15-20 anni ed evolve attraverso una serie di lesioni pre-neoplastiche della mucosa cervicale.
La lunga storia naturale e la prolungata fase precancerosa consentono la diagnosi di lesioni della cervice uterina in fase precoce mediante test di screening (“PAP test” e/o HPV test).
In caso di esito positivo ai test di screening la donna viene indirizzata a esame colposcopico con biopsia a seconda del rischio individuale (American Society for Colposcopy and Cervical Pathology (ASCCP) management consensus guidelines, 2019).
L’INTERVENTO DI LEEP
La LEEP, acronimo di Loop Electrosurgical Excision Procedure, è una tecnica diagnostica e terapeutica per la rimozione di lesioni atipiche del collo dell’utero e il successivo esame istologico. L’intervento viene programmato tra il decimo e il quindicesimo giorno del ciclo mestruale, è ambulatoriale e si effettua previa anestesia locale. Si effettua sotto guida colposcopica, introducendo in vagina uno speculum per la visualizzazione del collo dell’utero e applicando una soluzione di acido acetico e successivamente una soluzione iodata (Lugol), per evidenziare le aree da rimuovere. L’escissione viene realizzata con un’ansa elettrificata che funziona come un bisturi rapido e preciso. La procedura termina con la coagulazione per limitare il sanguinamento post-procedurale.
La durata dell’intervento è di circa 10-20 minuti. La procedura è quasi indolore. È possibile avvertire una sensazione di calore nella regione sottoposta al trattamento.
PRIMA DELL’INTERVENTO
È indicato evitare creme, tamponi e lavande vaginali per almeno due giorni prima dell’esame. È consigliato evitare rapporti sessuali per 4 giorni prima dell’esame.
DOPO L’INTERVENTO
La donna può tornare alle attività quotidiane con tempi di recupero minimi. È consigliabile riposo il giorno dell’intervento. Dopo l’intervento è possibile che si verifichino sanguinamenti di lieve entità, che tendono a risolversi entro 15 giorni. Per almeno un mese è consigliabile evitare rapporti sessuali e si raccomandano rapporti protetti per i successivi tre mesi. Per almeno un mese è consigliabile evitare i bagni ad immersione (piscina, vasca, mare), l’attività fisica intensa e l’utilizzo di tamponi e creme nella zona di interesse.
È raccomandato il follow-up con esame citologico e colposcopico a distanza di 4 mesi e successivamente ogni 6-12 mesi, al fine di monitorare la completa risoluzione della patologia. Quando non precedentemente effettuata, è consigliabile eseguire il ciclo completo di vaccinazione anti-HPV entro un anno dall’intervento; nella regione Campania viene offerta gratuitamente a tutte le donne che sono state sottoposte a recenti trattamenti per lesioni HPV-correlate.
L’INTERVENTO DI CONIZZAZIONE
L’intervento di conizzazione consiste in un’escissione a forma di cono (da cui il termine “conizzazione”), con bisturi a lama fredda (non elettrificata), di lesioni atipiche del collo dell’utero, e il successivo esame istologico; come la LEEP, quindi, è una tecnica diagnostica e terapeutica.
Rappresenta il metodo più antico di escissione locale e ha oggi un utilizzo limitato; si preferisce quando si rende necessaria l’asportazione di un’area più estesa di tessuto o in presenza di lesioni di origine ghiandolare, che si spingono più in profondità.
L’intervento viene programmato tra il decimo e il quindicesimo giorno del ciclo mestruale ma, a differenza della LEEP, si effettua in sala operatoria previa anestesia loco-regionale (spinale) o sedazione profonda. Si effettua sotto guida colposcopica, previa applicazione di acido acetico e successivamente di una soluzione iodata (Lugol), per evidenziare le aree da rimuovere. Il rischio di sanguinamento è maggiore rispetto alla tecnica LEEP, ma consente un campione istologico più ampio.
PRIMA DELL’INTERVENTO
È indicato evitare creme, tamponi e lavande vaginali per almeno due giorni prima dell’esame. È consigliato evitare rapporti sessuali per 4 giorni prima dell’esame.
DOPO L’INTERVENTO
La donna può tornare alle attività quotidiane con tempi di recupero minimi. È consigliabile riposo il giorno dell’intervento. Dopo l’intervento è possibile che si verifichino sanguinamenti di lieve entità, che tendono a risolversi entro 15 giorni. Per almeno un mese è consigliabile evitare rapporti sessuali e si raccomandano rapporti protetti per i successivi tre mesi. Per almeno un mese è consigliabile evitare i bagni ad immersione (piscina, vasca, mare), l’attività fisica intensa e l’utilizzo di tamponi e creme nella zona di interesse.
È raccomandato il follow-up con esame citologico e colposcopico a distanza di 4 mesi e successivamente ogni 6-12 mesi, al fine di monitorare la completa risoluzione della patologia. Quando non precedentemente effettuata, è consigliabile eseguire il ciclo completo di vaccinazione anti-HPV entro un anno dall’intervento; nella regione Campania viene offerta gratuitamente a tutte le donne che sono state sottoposte a recenti trattamenti per lesioni HPV-correlate.